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Cantrina: i primi vent'anni
26 July 2019

Cantrina: i primi vent’anni – WineSurf

Conosciamo Cristina Inganni da molti anni, praticamente dall’inizio della sua avventura nel mondo del vino; ci era stata presentata da un’amica produttrice in quel di Lugana e quindi abbiamo potuto assaggiare i suoi vini diverse volte nel corso degli anni. Più tardi abbiamo conosciuto anche Diego Lavo, diventato successivamente comproprietario dell’azienda Cantrina.dig

Cantrina è una piccola frazione del comune di Bedizzole, qui nel 1999 Cristina Inganni decide di portare avanti il sogno del marito Dario Dattoli, ristoratore bresciano, purtroppo morto in un incidente l’anno prima e grande  appassionato di vini francesi. Aveva impiantato una decina d’anni prima alcune vigne per la produzione di vini da consumarsi nei propri locali. In quest’impresa le viene in aiuto Diego Lavo, che aveva un’azienda specializzata in impianti di vigneti.

Nascono così i primi tre vini, commercializzati a partire dall’annata 1999. Nel corso degli anni la superficie vitata è aumentata, ora sono otto gli ettari a vigneto, divisi in tre diversi appezzamenti, per una produzione di circa 40 mila bottiglie, suddivise in otto diverse etichette.

In occasione del ventennale della cantina, sono stati proposte tre verticali dei primi vini prodotti dall’azienda, dalla prima annata, ovvero la 1999, sino a quelle attualmente in commercio. I tre vini, che nel corso degli anni hanno visto notevoli cambiamenti nella loro elaborazione sono: Igt Benaco Bresciano Bianco “Rinè”, : Igt Benaco Bresciano Rosso “Nepomuceno” e Vino Bianco Passito “Sole di Dario”.

Noi c’eravamo, ecco quindi quant’abbiamo riportato (...)

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Fra i doc emerge una donna – Area Blu

posted on 7 April 2005
Si chiama Cristina Inganni, è leader dell’azienda agricola Cantrina, una delle più singolari cantine dell’area gardesana. (…) Viene dal lago di Garda il volto femminile emergente dello scenario enoico bresciano: una produttrice il cui impegno è stato riconosciuto dalla giuria di giornalisti e personalità culturali incaricata dall’Assessorato all’agricoltura della Provincia di Brescia di assegnare i tradizionali “Premi Brescianità” per il 2005. Cristina Inganni, al vertice insieme al marito Diego Lavo dell’azienda agricola Cantrina, a Bedizzole. È stata premiata non solo in quanto personaggio emergente fra i più vitali ed interessanti del panorama agricolo bresciano, ma anche perché protagonista di un’avventura imprenditoriale di grande singolarità, finalizzata non tanto e non solo alla ricerca della qualità ma anche e soprattutto ad esprimere una nuova concezione del territorio.

Cantrina: avamposto della tradizione – Brescia Oggi

posted on 16 February 2005
L’Agricola Cantrina è il piccolo avamposto di Cristina Inganni e Diego Lavo, donna del vino con una naturale inclinazione all’arte, che ha deciso di scommettere su una politica produttiva fatta di piccoli numeri, di grandi ambizioni qualitative, di scelte particolarmente significative come quella di rinunciare, a partire dall’imbottigliamento della produzione 2004, alla Doc Garda, in favore dell’Indicazione Geografica Tipica Benaco Bresciano. «È una decisione che nasce dalla volontà di legare in maniera approfondita la nostra produzione al territorio, scommettendo su una denominazione che è di proprietà esclusiva della zona, spiega Cristina, sintetizzando così la filosofia di un’azienda da sempre refrattaria a seguire gli indirizzi produttivi tradizionali della zona. Fondata nel 1990 da Dario Dattoli, noto ristoratore bresciano e vignaiolo per passione, l’azienda è stata pensata fin dall’inizio come un piccolo polo di sperimentazione e produzione di vini rossi di grande struttura. Con la prematura scomparsa del proprietario, avvenuta nel 1998, la moglie Cristina Inganni, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, una carriera avviata come scenografa e decoratrice d’interni, ha deciso di proseguire la singolare avventura enologica grazie anche all’incontro con il perito agrario, Diego Lavo: un incontro che, oltre a sfociare in matrimonio nel 2000, consente di aprire un nuovo capitolo nella storia di Cantrina.
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