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12 January 2007

Chi é del Vino – Il mio vino Professional

Chi è del Vino descrive in un articolo Azienda Agricola Cantrina, ecco i punti più importanti: (…) II suo primo amore è stato l’arte poi, per continuare il lavoro del marito, si è dedicata completamente al vino. Le mie due piccole pesti, Lorenzo e Tommaso, si muovono naturalmente in questo mondo, ci crescono dentro. Il modo in cui ci sono entrata io, invece, è molto diverso». Prima l’accademia di Belle Arti, poi il diploma di scenografa: il primo amore di Cristina Inganni è stato l’arte, quello per il vino è arrivato solo più tardi. «Il mio primo marito, Dario Dattoli, aveva fondato quest’azienda agricola tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta. È stato lui a iniziarmi a questo mondo». Anche se con il matrimonio comincia ad avvicinarsi al vino, Cristina continua a lavorare in campo artistico, come decoratrice d’interni, finché, nel 1998, la sua vita non riceve un brusco scossone. «Mio marito è mancato improvvisamente durante l’estate, poco prima della vendemmia», ricorda Cristina. «A quel punto, ho deciso di mollare il mio lavoro per dedicarmi completamente all’azienda. Inizialmente l’ho fatto per una questione puramente affettiva, per il ricordo di mio marito. Poi è subentrata la passione e, adesso, dopo tanta fatica comincio ad avere le prime soddisfazioni». Cristina, però, non ha abbandonato il suo amore per l’arte, tanto che ha decorato personalmente la cantina di invecchiamento. «La struttura è nuova, in cemento, molto pratica. Così ho preferito evitare le decorazioni agresti e ho usato, invece, velature bordeaux e giallo ocra, che la fanno assomigliare a un museo. A dir la verità, di tanto in tanto ospitiamo anche qualche mostra di artisti contemporanei», confida. (…) (…) Per fortuna, che a condurre l’azienda non è sola. Diego Lavo, il suo secondo marito, l’aiuta moltissimo nel suo lavoro, occupandosi anche della cantina. «È un perito agrario ed è anche titolare di una ditta che impianta vigneti. Il suo aiuto è fondamentale», racconta orgogliosa Cristina.

Dalle scenografie alle barriques. I vini unici “disegnati” da Cristina – Corriere della Sera

posted on 27 January 2012
I primi passi vedono interpreti non uve della zona ma vitigni internazionali: merlot, pinot nero, chardonnay, semillon. Con il territorio a renderli unici, diversi da quelli prodotti in altri luoghi, e questa scelta obbligata, qui ossimoro quanto ma intrigante, risulterà propedeutica per l’attuale evoluzione dei vini di Cantrina. Negli anni il Nepomuceno, il prodotto più premiato e conosciuto dell’azienda, vedrà comparire accanto al merlot uve rebo e marzemino, giocherà più sull’eleganza che sulla potenza.

Cantrina, il groppello made in Bedizzole ha conquistato la Grande Mela – Giornale di Brescia

posted on 18 March 2011
“Si può con sole 30mila bottiglie l’anno di vino nato a Bedizzole, e per di più il bresciano ma sconosciutissimo Groppello, riuscire ad infilarsi negli ambienti artistici più esclusivi della Grande Mela? Cristina Inganni, che conduce con il marito Diego Lavo l’azienda agricola Cantrina di Bedizzole dice di sì. Il 4 marzo infatti, a New York Cantrina è stata sponsor di un evento presso Issue Project Room, uno spazio totalmente dedicato agli artisti. A Brooklyn si è inoltre festeggiato il compleanno di Elliott Sharp, compositore e virtuoso della chitarra. Occasione dove l’attore Steve Buscemi, l’ha fatta da padrone di casa.”

Garda Classico DOC Groppello 2009 Cantrina – Vino al vino

posted on 29 November 2010
Azienda piccola la Cantrina, oggi condotta da Cristina insieme ad un altro super appassionato, Diego Lavo: poco meno di 6 ettari di terra, su due appezzamenti, ventimila bottiglie circa prodotte, ma un lavoro tenace che ha coinvolto, con molte prove e sperimentazioni, anche spericolate, qualcosa come 33 mila ceppi di vigne, inizialmente “privilegiando in fase iniziale le varietà internazionali ed ora riscoprendo, in parte, alcuni vitigni locali”. Azienda dove provare vie nuove è di prammatica, come ama ricordare la proprietaria quando osserva che “i vini trasmettono il carattere del territorio d’origine e delle persone che lo realizzano; da questi elementi, grazie anche alle mie esperienze passate legate ad una formazione artistica, ho voluto dare ai nostri vini una impronta assolutamente creativa e di conseguenza unica.
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