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29 November 2010

Garda Classico DOC Groppello 2009 Cantrina – Vino al vino

“Il cibo ed il vino secondo Carlo Macchi, Luciano Pignataro e Franco Ziliani.Ogni lunedì, i tre blog di Vino Igp (I Giovani Promettenti) offrono ai loro lettori un post scritto a turno dai giornalisti Carlo MacchiLuciano Pignataro and Franco Ziliani”. (...) Buoni vini bianchi, soprattutto quando si lavora su uve di valore come Riesling renano ed Incrocio Manzoni, ma a fare la differenza, a caratterizzare la produzione locale, in rosato, con i celebri Chiaretti, ed in rosso, è l’uva identitaria per eccellenza della zona, il Groppello, un’uva che come si legge nel puntuale excursus storico presente sul sito Internet dell’attivo Consorzio Garda Classico presieduto da Sante Bonomo, è strettamente legata a questo territorio, anche se si favoleggia di lontane origine etrusche ancora tutte da provare. (...) Io per cercare di invogliarvi a scoprire la “tannicità morbida” del Groppello, quel suo carattere schietto, a volte piacevolmente ruvido, ma autentico, ho scelto il vino di un’azienda posta davvero nel retroterra, in quel di Bedizzole, borgo situato “sulle ultime colline moreniche formate in epoca lontanissima dai ghiacciai che plasmarono il territorio gardesano”. Azienda dove agisce una delle più vivace ed appassionate donne del vino che io conosca, Cristina Inganni, impegnata a proseguire il lavoro di suo marito Dario Dattoli, ristoratore e grande cultore di Bacco prematuramente scomparso nel 1998, che volle creare questa piccola realtà agli inizi degli anni Novanta.   Azienda piccola la Cantrina, oggi condotta da Cristina insieme ad un altro super appassionato, Diego Lavo: poco meno di 6 ettari di terra, su due appezzamenti, ventimila bottiglie circa prodotte, ma un lavoro tenace che ha coinvolto, con molte prove e sperimentazioni, anche spericolate, qualcosa come 33 mila ceppi di vigne, inizialmente “privilegiando in fase iniziale le varietà internazionali ed ora riscoprendo, in parte, alcuni vitigni locali”. Azienda dove provare vie nuove è di prammatica, come ama ricordare la proprietaria quando osserva che “i vini trasmettono il carattere del territorio d’origine e delle persone che lo realizzano; da questi elementi, grazie anche alle mie esperienze passate legate ad una formazione artistica, ho voluto dare ai nostri vini una impronta assolutamente creativa e di conseguenza unica”. Della Cantrina ho già segnalato, recentemente, qui, il Benaco Bresciano Riné, a base di Riesling renano, Chardonnay e Incrocio Manzoni, ma con po’ di acquolina in bocca, pensando che prima di Natale uno spiedo come Bacco comanda me lo devo proprio concedere, voglio raccomandare oggi alla vostra attenzione, non concordando assolutamente con l’amico (e compagno di fede interista) Francesco Falcone, che nella sua nota nel già citato articolo su Enogea lo definisce, forse dopo una valutazione superficiale, “sfocato e senza pretese”, il Garda Groppello 2009. Vino ottenuto da uve Groppello vendemmiate verso la terza decade di settembre dell’anno scorso, con una tecnica di cantina semplice che prevede macerazione a freddo prefermentativa per una settimana cui seguono la fermentazione a bassa temperatura per circa otto giorni e affinamento di sei mesi in botti inox. Vino dai dati analitici interessanti che parlano di tredici gradi alcol, Ph di 3,70, estratto secco di 29,00 g/l e di un carattere secco, con zuccheri residui fermi a 3 grammi litro.   Non aspettatevi da questo Garda Classico Doc Groppello 2009 il vinone in grado di sorprendere ed emozionare le guide – anche se Slowine recensisce positivamente il vino – il vino ambizioso e importante, ma sì il vino in grado di farsi bere con grande piacevolezza, di accompagnare armoniosamente i cibi, lo spiedo ovviamente, ma anche pesce di lago, salumi freschi, primi piatti e carni alla griglia, o della salsiccia con patate. Leggero nel colore (un bel rubino squillante multi riflesso), ma di grande fragranza ed immediatezza il vino, con un bouquet caratterizzato da un frutto ciliegioso, ma con toni anche di mora e lampone, ben polputo e croccante, impreziosito da sfumature di erbe aromatiche, liquirizia, pepe nero, un accenno lievemente minerale, ed una bella componente floreale in evidenza che richiama la viola. Identica succosità e rotondità, vibrante, del frutto al gusto, ed una dichiarata, trasparente bevibilità, corroborata da una convincente carnosità e da un saldo contenuto tannico che dà carattere e nerbo al vino insieme ad una fresca e sapida acidità ben calibrata. Un vino schietto (prezzo intorno agli 8 euro in cantina) di quelli che portati a tavola e abbinati ai piatti giusti non vedono mai la bottiglia restare semi piena sul tavolo. E scusate se è poco… Azienda Agricola Cantrina Via Colombera 7 Bedizzole BS tel. e fax 030 6871052 e-mail info@cantrina.it sito Internet https://www.cantrina.it/ Questo articolo è pubblicato contemporaneamente su www.lucianopignataro.it www.winesurf.it www.vinoalvino.org   Leggi tutti l'articolo

Merlot e aria di lago purezza e potenza – Eco di Berganmo

posted on 9 December 2007
Un Merlot in purezza di una potenza inusitata (15° gradi di alcol e tanta densità) ma anche perfettamente equilibrato, armonico e perfino scorrevole a dispetto dei dati analitici. E il Nepomuceno 2003 (da San Giovanni Nepomuceno) della Cantrina di Bedizzole nel Bresciano, piccola cantina condotta da una straordinaria passione da Cristina Inganni.

I Vigneti della Cantrina – Informa Cibo

posted on 26 October 2007
L’Azienda Agricola “Cantrina” gestita, in prima persona da Crìstina Inganni è riuscita ad operare questa sintesi, dedicando la sua produzione verso i più pregiati crus di una storica casa vinicola, voluta da Dario Dattoli, appassionato di vini francesi, “trasferiti” sulle dolci colline del Lago di Garda. Alla prematura scomparsa del giovane imprenditore Dario Dattoli (1998) la giovane moglie Cristina Inganni, scenografa di professione a Milano (Accademia di Brera) decideva di proseguire il progetto con la collaborazione di Diego Lavo, esperto conoscitore del campo agricolo-vitivinicolo affiancato da Team enologico Zynè.

Bottiglie Stappate – Internet Gourmet

posted on 10 September 2007
Eretico 2003 Cantrina Eretico, proprio eretico. Quando alla gente dici che è un pinot nero passito, rabbrividiscono. Poi l’assaggiano e… Ci voleva l’estremismo vinicolo di Cristina Inganni per tirar fuori un vino del genere. Che è figlio dell’annata sua: un 2003 di gran calura. E siccome di pinot nero a Cantrina, contradina dell’entroterra estremo del Garda bresciano, ne hanno un bel po’, e l’uva surmaturava, Cristina s’è detta di osare l’inosabile. E dunque, ecco che è nato un rosso d’eresia assoluta. Una sola barrique. Finita poi in poche bottigline da 0,375
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