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16 Febbraio 2005

Cantrina: avamposto della tradizione – Brescia Oggi

Bresciaoggi descrive Azienda Agricola Cantrina in un suo articolo, ecco i punti più importanti: Cantrina – avamposto della tradizione La produzione tocca quota 15 mila bottiglie. Trecentomila euro per una eco-struttura da 420mq. (…) L’Agricola Cantrina è il piccolo avamposto di Cristina Inganni e Diego Lavo, donna del vino con una naturale inclinazione all’arte, che ha deciso di scommettere su una politica produttiva fatta di piccoli numeri, di grandi ambizioni qualitative, di scelte particolarmente significative come quella di rinunciare, a partire dall’imbottigliamento della produzione 2004, alla Doc Garda, in favore dell’Indicazione Geografica Tipica Benaco Bresciano. «È una decisione che nasce dalla volontà di legare in maniera approfondita la nostra produzione al territorio, scommettendo su una denominazione che è di proprietà esclusiva della zona, spiega Cristina, sintetizzando così la filosofia di un’azienda da sempre refrattaria a seguire gli indirizzi produttivi tradizionali della zona. Fondata nel 1990 da Dario Dattoli, noto ristoratore bresciano e vignaiolo per passione, l’azienda è stata pensata fin dall’inizio come un piccolo polo di sperimentazione e produzione di vini rossi di grande struttura. Con la prematura scomparsa del proprietario, avvenuta nel 1998, la moglie Cristina Inganni, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, una carriera avviata come scenografa e decoratrice d’interni, ha deciso di proseguire la singolare avventura enologica grazie anche all’incontro con il perito agrario, Diego Lavo: un incontro che, oltre a sfociare in matrimonio nel 2000, consente di aprire un nuovo capitolo nella storia di Cantrina. (…) La volontà di Cristina Inganni di legare indissolubilmente i vini targati Cantrina al territorio, per esprimerne pienamente le potenzialità, ha portato a una costante attività di ricerca sulle potenzialità del vigneto aziendale e sulle caratteristiche pedo-climatiche della zona di Bedizzole, Attività in costante evoluzione che troverà presto sbocco in alcuni nuovi prodotti. Il primo ad arrivare sul mercato sarà lo Zerdi, annata 2003, un rosso che scommette sulle potenzialità del Rebo, vitigno di grandi potenzialità la cui coltivazione, dall’anno scorso, è stata ufficialmente autorizzata per l’introduzione nei disciplinari produttivi della zona. «Tecnicamente si tratta di un incrocio fra Merlot e Teroldego spiega Diego Lavo. Un vitigno estremamente generoso, in grado di dare vini di grande colore, di pronunciata alcolicità, con tannini particolarmente dolci. Viene considerato un vitigno miglioratore, e noi ci stiamo puntando perché tra i vitigni autorizzati della zona è quello che in assoluto ha dato più soddisfazioni sul fronte della struttura, consentendo di non concentrarci unicamente sui vitigni internazionali». Diego e Cristina hanno anche un’altra novità in cantiere: si chiama Eretico, ed è un raro esperimento di Pinot Nero passito reso possibile dalle eccezionali condizioni climatiche che hanno segnato la vendemmia 2003. Uscirà fra 2-3 anni: e potrebbe anche restare un esemplare unico.

Donne del Vivo, Cristina Inganni è la nuova delegata in Lombardia – Brescia Oggi

pubblicato il 17 Aprile 2013
Il vino “Made in Lombardy”? È sempre più declinato al femminile. Parola di Cristina Inganni, titolare dell’azienda agricola Cantrina di Bedizzole, scelta nei giorni scorsi come nuova delegata della sezione regionale del movimento nazionale «Donne del vino». UNA LEADERSHIP che resta in mani bresciane quindi, considerato che la produttrice gardesana ha ricevuto il testimone dalle mani della franciacortina Maddalena Bersi Serlini.

Dalle scenografie alle barriques. I vini unici “disegnati” da Cristina – Corriere della Sera

pubblicato il 27 Gennaio 2012
I primi passi vedono interpreti non uve della zona ma vitigni internazionali: merlot, pinot nero, chardonnay, semillon. Con il territorio a renderli unici, diversi da quelli prodotti in altri luoghi, e questa scelta obbligata, qui ossimoro quanto ma intrigante, risulterà propedeutica per l’attuale evoluzione dei vini di Cantrina. Negli anni il Nepomuceno, il prodotto più premiato e conosciuto dell’azienda, vedrà comparire accanto al merlot uve rebo e marzemino, giocherà più sull’eleganza che sulla potenza.

Cantrina, il groppello made in Bedizzole ha conquistato la Grande Mela – Giornale di Brescia

pubblicato il 18 Marzo 2011
“Si può con sole 30mila bottiglie l’anno di vino nato a Bedizzole, e per di più il bresciano ma sconosciutissimo Groppello, riuscire ad infilarsi negli ambienti artistici più esclusivi della Grande Mela? Cristina Inganni, che conduce con il marito Diego Lavo l’azienda agricola Cantrina di Bedizzole dice di sì. Il 4 marzo infatti, a New York Cantrina è stata sponsor di un evento presso Issue Project Room, uno spazio totalmente dedicato agli artisti. A Brooklyn si è inoltre festeggiato il compleanno di Elliott Sharp, compositore e virtuoso della chitarra. Occasione dove l’attore Steve Buscemi, l’ha fatta da padrone di casa.”