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4 Luglio 2014

C’è l’aria del lago di Garda nei vini pregiati di Cantrina – Eco di Bergamo

«Libero esercizio di stile», così Cristina Inganni e Diego Lavo sintetizzano il loro modo di interpretare il mestiere di vignaioli. Lo fanno a Cantrina, minuscola frazione in comune di Bedizzole, propaggine occidentale dei colli di origine morenica che contornano la sponda bresciana del lago di Garda. Da qui il lago non lo si vede ma l’effetto sul clima si fa ancora sentire, a tal punto da essere compreso nel territorio tutelato dal disciplinare della nuova Doc Valtènesi. Ma denominazione a parte, è proprio quel «libero esercizio di stile» nell’interpretazione a distinguere i vini di Cantrina che nascono dai sei ettari di vigna coltivati con cura certosina da Diego Lavo (tra l’altro sono in procinto di «convertimento» al biologico). (…) (…) In cantina, e qui entra in gioco il gusto di Cristina Inganni prima ancora della tecnica enologica, queste caratteristiche vengono assecondate con l’obiettivo di ottenere vini rispettosi dell’origine, integri, equilibrati, in una parola veri. E che abbiano una virtù che gli anni della ricerca spasmodica alle concentrazioni è stata da molti colpevolmente dimenticata: una beva non facile ma piacevole, soave per usare un termine desueto ma che rende bene l’idea. La massima espressione di questo approccio lo si trova nel vino più rappresentativo della Valtènesi, il Groppello. Un rosso che esprime attraverso i profumi fruttati e il corpo deciso ma leggiadro e fresco, le sue migliori caratteristiche. Si sale di struttura con lo Zerdì, rosso a base di Rebo (vitigno nato dall’incrocio tra Merlot e Teroldego) e si arriva al top con il Nepomuceno rosso potente e longevo a base di merlot a maturazione tardiva con parziale appassimento delle uve (attualmente in commercio il millesimo 2008). Secondo la nostra esperienza merita il plauso il bianco Rinè ottenuto dal taglio di tre uve: Riesling ed Incrocio Manzoni vinificati solo in acciaio, più l’aggiunta di Chardonnay fermentato ed affinato in barriques. E che dire del Sole di Dario che prende il nome da colui che ha avuto l’intuizione di dare vita a Cantrina? È un nettare che nulla ha da invidiare ai migliori rappresentanti della categoria. (…)

Sua unicità il Gorgonzola – Spirito diVino

pubblicato il 1 Maggio 2015
Il Sole di Dario Vdt 2007 | Azienda Agricola Cantrina di Cristina Inganni, Bedizzole (Brescia) | www.cantrina.it Originalissimo uvaggio di Sémillon, Sauvignon, Riesling (lo aveva voluto così Dario Dattoli, il fondatore di Cantrina, cui è stato dedicato il vino) ottenuto da uve selezionate, poste in cassette e lasciate appassire per circa tre mesi. Poco alcolico (11°), ha un residuo zuccherino consistente (190 grammi/litro) contrastato da una considerevole acidità. Grazie a queste caratteristiche e al consistente corredo aromatico delle uve di partenza, il vino gioca su equilibri perfetti, nei profumi come al gusto. Il colore è giallo oro con accenno ambra.

L`Unicorno: Kleinod zwischen Gardasee und Weltkulturstätten – Kulinariker

pubblicato il 13 Aprile 2015
Die kleine Welt der großen Gropello-Trauben Zu den wichtigsten Schätzen des Weinbaus im Valtènesi gehört die Groppello-Traube. Ihr Name ist auf das Bild eines Knotens “groppo”, den die Traubenbeeren bilden, zurückzuführen. Diese delikate und seltene Sorte wird nur noch auf dem etwa 400 Hektar großen Gebiet an der Westküste des Gardasees angebaut. “Mit seinen Varianten Groppello Gentile und Groppello di Mocasina, die jede für besondere Boden- und Mikroklima-Verhältnisse geeignet sind, ist der Groppello das prägende Element der DOC Valtènesi”, sind sich die Winzerkollegen Corrado Becchetti Binkert sowie Diego Lavo und Christina Inganni vom Weingut Cantrina einig.

Inganni (Cantrina): ha senso essere qui come Consorzio – Giornale di Brescia

pubblicato il 25 Marzo 2015
Per il secondo anno, l’azienda Cantrina di Bedizzole partecipa a Vinitaly all’interno dello stand consortile del Valtènesi, in questa edizione condiviso con il Lugana. (…) Cantrina produce 35.000 bottiglie all’anno e coltiva sei ettari di proprietà più due in affitto. L’azienda esporta il 30% della produzione, ma punta a crescere ancora oltre confine. “Ecco perché abbiamo partecipato alla fiera Prowein di Düsseldorf, occasione fondamentale per farsi conoscere sui mercati esteri”.
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