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2 Ottobre 2009

Il Bagoss, l’Eretico e l’Hamburger – Paperogiallo.net

Stefano Bonilli nel suo blog racconta di una cena presso Villa Fiordaliso in cui ha assaggiato l’Eretico: ecco i punti più importanti: (…) L’altra sera a cena in riva al lago, serata calda e piacevole, tanto che mangiamo all’aperto, arriva in tavola del Bagoss e una bottiglia di Eretico della cantina Cantrina. È un pinot nero passito… urca, un pinot nero passito? Ma si, un vino, il pinot nero, che ha un’immagine non certo da vino passito e che fa una gran bella figura perché te lo aspetti dolce e invece… ha residuo zuccherino, non c’è dubbio, ma è proprio un gran vino-vino dal colore scuro violaceo che maturando sarà ancora più buono e questo nostro giudizio era ed è tanto più sorprendente perché a inizio cena avevamo aperto le danze con un vino della Mosella da rimanere senza fiato tanto era buono e quindi il palato volava già alto. Il sommelier di Villa Fiordaliso, personaggio bravo, che i vini se li sceglie uno per uno e sa raccontare senza tediare, ha tirato fuori l’Eretico per farci fare percorsi inusuali e ha proprio fatto centro.

Ovviamente non eravamo lì per l’Eretico ma per la cucina di Riccardo Camanini, che di Villa Fiordaliso è il cuoco da 12 anni. (…)

 

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II Garda festeggia compatto – Giornale di Brescia

pubblicato il 9 Giugno 2005
Non si sogna di essere la più grande e neppure la più costosa. E tecnologicamente aggiornatissima, ma non al punto da suscitare stupore per questo. La novità della inaugurazione della nuova cantina dell’azienda agricola Cantrina, a Cantrina appunto di Bedizzole, è il grande afflusso di amici, di viticoltori, di ristoratori, operatori turistici. Alcune centinaia gli intervenuti alla festosa inaugurazione succedutisi martedì nell’arco della serata, più di quanti la piccola azienda potesse contenere. Il Garda che si occupa di vino si è stretto attorno alla nuova iniziativa imprenditoriale e a Cristina Inganni con un evidente compiacimento per una crescita della zona che, lentamente, sembra vicina al decollo. Un decollo che fa leva sulla qualità sulla quale Cantrina, in piccolo, ha fatto leva prima che altri ci credesse con una produzione, a dire il vero, lontana da quella tradizionale della zona, ma sicuramente carica di aspirazioni ad emergere. La nuova realizzazione è una cantina-bomboniera di 420 metri quadrati costata 300mila euro.

La signora designer – Il Giorno

pubblicato il 17 Aprile 2005
L’azienda Cantrina è un sogno, spezzato dalla tragedia, rinato nella speranza. Grazie alla forza e alla tenacia di Cristina Inganni, da decoratrice di interni a esperta di vitigni. Quella bella antica dimora affacciata sulle colline della Valtènesi, immersa tra il verde, appena discosta dal vecchio borgo e dalla chiesetta settecentesca, era piaciuta a Dario Dattoli, calabrese tutto pepe, imprenditore rivoluzionario della ristorazione in città. Era per lui un ritorno alla terra, c’era una gran passione per la vite che lì ha storia antica. Era amore. Un amore pagato con la vita, in una triste mattina sotto il trattore, tra i filari, a spandere di persona gli antiparassitari nonostante il lavoro al ristorante la sera fino a tardi. Un amore lasciato in eredità a Cristina assieme alla tenuta nella frazione Cantrina di Bedizzole. Erano assieme da qualche anno, sposati da uno. E lei? Via da Brescia, via dal lavoro, il sogno di Dario deve continuare. Dattoli aveva fondato nel ’90 l’azienda agricola Cantrina, nel ’98 senza di lui Cristina diventa una delle donne del vino della provincia di Brescia. E l’arte?

Un buon bicchiere a Bedizzole – Orobie

pubblicato il 12 Aprile 2005
Cantrina: non è un refuso, si scrive proprio così con la erre; è il nome di una frazione di Bedizzole che guarda caso era famosa un tempo proprio per le sue cantine. Un luogo ameno sulle colline moreniche che digradano verso il Garda le cui benefiche influenze si godono fin quassù. L’azienda agricola Cantrina nasce nel 1990 grazie a Dario Dattoli, intraprendente personaggio della ristorazione bresciana, proprietario di diversi locali in città, letteralmente innamorato del vino e deciso a produrlo in proprio con l’aiuto della compagna Cristina Inganni, che invece è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera. Confortato dal parere di esperti di fama internazionale, Dattoli ha piantato fino al 1998 diverse varietà di viti, le più adatte al tipo di clima e terreno, per una superficie complessiva di circa sei ettari. Dopo la prematura scomparsa di Dattoli in un incidente, è Cristina Inganni a continuare su questa strada, coadiuvata da Diego Lavo, perito agrario ed esperto viticolo, nonché alpinista provetto.