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10 Novembre 2006

La Cantrina è l’unica tra gli “estremi” – Brescia Oggi

La Cantrina è 1 Franciacorta e Lugana confermano la leadreship negli altri comparti. Bresciaoggi descrive la manifestazione Merano Wine Festival in cui ha partecipato anche Azienda Agricola Cantrina, riportiamo qui di seguito i punti più importanti: (…) Il Garda Classico ristrettissima selezione dei “Vini Estremi” del Merano Wine Festival: la manifestazione, dedicata al top della produzione nazionale, in scena da domani a lunedì 13 novembre nella cornice del Kurkhaus, ha incluso l’ agricola Cantrina di Bedizzole (unica Bresciana) fra le aziende comprese nella sezione “vini prodotti in condizioni estreme in termini di quota, clima, terra e vinificazione. Cantrina, comunque non sarà l’unica a rappresentare la Provincia nella sezione “Top Selected” che secondo i rigorosi criteri del Wine Festival raccoglie il meglio del panorama enoico nazionale, la Lombardia è rappresentata da sei cantine di cui cinque bresciane, si tratta delle franciacortine Bellavista, Cà dl Bosco, il Mosnel, Monte Rosa, oltre a Cà dei Frati in rappresentanza del Lugana. (…) (…) A suscitare curiosità comunque, è il debutto a Merano di Cantrina. La piccola realtà condotta da Cristina Inganni e Diego Lavo è stata scelta grazie all’”Eretico” il Pinot Nero passito che già ha fatto parlare di sé all’ultimo Vinitaly per la particolarità produttiva che non trova eguali a livello nazionale. Nato come una scommessa nella torrida estate del 2003, l’”Eretico” è una produzione di pochissimi, nella prima annata ne sono stati commercializzati 300 litri in totale, anche in futuro verrà vinificato in quantità limitate e solo nelle annate che presenteranno le caratteristiche ideali. “Il nostro obiettivo è sempre stato quello di produrre vini capaci di essere espressioni quando più possibile personali del territorio – spiega Cristina Inganni. Per questo il fatto che l’Eretico sia stato selezionato a Merano in una sezione per pochi come quella dei vini estremi è per noi motivo di orgoglio.

C’è l’aria del lago di Garda nei vini pregiati di Cantrina – Eco di Bergamo

pubblicato il 4 Luglio 2014
«Libero esercizio di stile», così Cristina Inganni e Diego Lavo sintetizzano il loro modo di interpretare il mestiere di vignaioli. Lo fanno a Cantrina, minuscola frazione in comune di Bedizzole, propaggine occidentale dei colli di origine morenica che contornano la sponda bresciana del lago di Garda. Da qui il lago non lo si vede ma l’effetto sul clima si fa ancora sentire, a tal punto da essere compreso nel territorio tutelato dal disciplinare della nuova Doc Valtènesi. Ma denominazione a parte, è proprio quel «libero esercizio di stile» nell’interpretazione a distinguere i vini di Cantrina che nascono dai sei ettari di vigna coltivati con cura certosina da Diego Lavo (tra l’altro sono in procinto di «convertimento» al biologico). (…)

Brescia protagonista nel Vinitaly della svolta – Brescia Oggi

pubblicato il 8 Aprile 2014
(…) Nonostante continui a ritenere che Vinitaly non sia l’evento adatto per le piccolissime aziende di nicchia come la mia, credo che quando la partecipazione è organizzata da un Consorzio, diventa interessante essere presenti perché il territorio ha un valore maggiore rispetto alla singola azienda – afferma Cristina Inganni di Cantrina a Bedizzole. Io comunque non sono qui con approccio commerciale, ma per fare un investimento in termini di relazioni pubbliche e networking. (…)

Nepomuceno è un vino perfetto – La Stampa

pubblicato il 20 Marzo 2014
“Qui in Valtènesi si sente l’aria del lago di Garda e Cristina ha adottato la filosofia del «libero esercizio di stile»: in vigna e in cantina. Negli Anni ’90 i primi esperimenti in una vigna di pinot nero già preesistente, per crescere fino ai sei ettari vitati d’oggi (30 mila le bottiglie). Ora, il vino che m’ha stupito si chiama Nepomuceno, blend di merlot (70%) rebo e marzemino, sottoposte a fermentazione in acciaio per circa 15 giorni e lungo affinamento in barrique e tonneaux (24 mesi). È di un rubino impenetrabile, al naso senti il sugo dei piccoli frutti rossi. Ma ciò che colpisce è la morbidezza al palato, che poi s’apre con note fresche finemente speziate, mantenendo sempre una rotondità perfetta, spettacolare.”
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