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12 Aprile 2005

Un buon bicchiere a Bedizzole – Orobie

Il mensile Orobie dedica un articolo a Azienda Agricola Cantrina, ecco i punti più significativi: Un buon bicchiere a Bedizzole (…) Cantrina: non è un refuso, si scrive proprio così con la erre; è il nome di una frazione di Bedizzole che guarda caso era famosa un tempo proprio per le sue cantine. Un luogo ameno sulle colline moreniche che digradano verso il Garda le cui benefiche influenze si godono fin quassù. L’azienda agricola Cantrina nasce nel 1990 grazie a Dario Dattoli, intraprendente personaggio della ristorazione bresciana, proprietario di diversi locali in città, letteralmente innamorato del vino e deciso a produrlo in proprio con l’aiuto della compagna Cristina Inganni, che invece è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera. Confortato dal parere di esperti di fama internazionale, Dattoli ha piantato fino al 1998 diverse varietà di viti, le più adatte al tipo di clima e terreno, per una superficie complessiva di circa sei ettari. Dopo la prematura scomparsa di Dattoli in un incidente, è Cristina Inganni a continuare su questa strada, coadiuvata da Diego Lavo, perito agrario ed esperto viticolo, nonché alpinista provetto. (…) (…) Dopo una lunga sperimentazione, qualche micro-vinificazione, assistiti dall’opera di consulenza della studio Zymè di Celestino Gaspari, prendono la loro fisionomia definitiva i vini che, grazie alle ridottissime produzioni per ettaro dei vigneti, sono in tiratura limitata, e nel complesso assommano a non più di trenta-cinquemila bottiglie. Una produzione di alta qualità che vuoi staccarsi nettamente dalla media del Carda bresciano. Il vino simbolo dell’azienda è certamente il Sole di Dario, un vino passito che nasce da sauvignon e semillon (lo stesso uvaggio con cui si fanno i grandi Sauternes in Francia), dedicato al fondatore dell’azienda. Il vino più corposo è senza dubbio il Nepomuceno, un bel vino morbido e opulento, ottenuto da sole uve merlot. L’altro rosso importante è il Corteccio, un pinot nero in purezza (di cloni francesi, come quelli che si coltivano in Borgogna), lungamente affinato in barrique. Completa la gamma dei vini di punta il Riné, un vino bianco ottenuto da uve riesling con aggiunta di chardonnay e sauvignon. Da poco Cantrina ha messo in commercio un nuovo vino, il Guerrino, che vuole essere il vino di base, cioè il vino dell’annata, non affinato in legno, da consumarsi abbastanza fresco: nasce da uve rebo (incrocio Rigotti, base di barbera), pinot nero e merlot. Giusto poco tempo fa sono terminati i lavori di costruzione della nuova cantina, moderna, razionale e spaziosa dove trovano posto tutte le attrezzature, le vasche, le botti e le barrique. La vecchia cantina sotterranea con muri in pietra è stata invece completamente svuotata e verrà adibita alla conservazione della collezione delle vecchie annate.

Cantrina – Magazyn Wino

pubblicato il 12 Settembre 2010
È difficile credere che la cantina condotta da Cristina Inganni e Diego Lavo abbia resistito prima di tutto ad un cambiamento (internazionale) delle viti. L’entusiasmo di questa coppia per le specie locali e prima di tutto la grande capacità enologica, fanno si che Cantrina sia oggi la cantina di più grande prestigio nell’entroterra del Garda. Nella loro gamma non c’é un vino che non sia buono. Tutto ciò che si produce, tuttavia, è in quantità farmaceutiche – le vigne che si trovano a Bedizzole, non lontano dal lago, ammontano a 6 ettari. Il Rine 2007 è un assemblaggio studiato, elegante, molto preciso, rotondo, di Riesling, Chardonnay e incrocio Manzoni. Il Groppello qui viene trattato come il Pinot Noir. Il Groppello 2008 si è fatto notare per la freschezza di frutta, e la leggerezza della materia.
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