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il produttore racconta

Azienda Agricola Cantrina

Soreli

pubblicato il 8 Febbraio 2017
Se qualcuno di voi è venuto recentemente a Cantrina si sarà accorto entrando in azienda che buona parte del piccolo vigneto presente dall’ingresso fino a coprire la cantina, è stato espiantato. Portainnesto sbagliato, eccessivo compattamento del suolo dovuto ai troppi passaggi con il trattore, varietà non idonea al terreno in questione, vigne difettose…? Sta di fatto che buona parte delle piante presenti erano gravemente deperite o addirittura morte tanto da rendere necessario il reimpianto. A questo punto cosa piantare? Da molti anni si parla di vitigni resistenti alle malattie, ma solo recentemente la ricerca viticola ha portato risultati concreti e ad oggi sono disponibili alcune varietà assolutamente interessanti. Ma cosa sono questi vitigni e come sono stati “creati”? Sono nuove varietà ottenute per incrocio/ibridazione ripetuta tra varietà da vino europee (già note e coltivate) e varietà “selvatiche” di origine americana o più antiche, di origine caucasica, al fine di individuare caratteri che le rendano resistenti alle principali malattie della vite e quindi incroci naturalmente ottenuti (no OGM o simili). Ecco, allora, che ci è parso interessante piantare 650 vigne di una varietà scelta tra queste allo scopo di non voler più entrare in quel vigneto a fare i trattamenti, sempre più nell’ottica di voler praticare una viticoltura naturale e sostenibile. Ah, dimenticavo: SORELI è il nome della varietà scelta, uva bianca lievemente aromatica, parente stretta del Tocai friulano: a noi è piaciuto anche il nome oltre che il potenziale enologico e chissà che in futuro quello che oggi è solo una piccola prova possa diventare qualcosa di importante e su cui investire.

I migliori 100 vini rosa d’Italia

pubblicato il 20 Luglio 2020
Guida Slow Wine
E' uscita la nuova Guida 2020 di Slow Food Editore "I migliori 100 vini rosa d'Italia".

Ci mancate…

pubblicato il 24 Aprile 2020
Azienda Agricola Cantrina
La primavera è arrivata a Cantrina e ci stiamo godendo il risveglio della natura in un ambiente strano e silenzioso. Il nostro Paese sta affrontando un’importante emergenza ma ci auguriamo che stiate affrontando la situazione nel migliore dei modi possibili. La natura, però, non si ferma e per questo stiamo lavorando nel vigneto e in cantina per prepararvi un meraviglioso ritorno non appena sarà possibile. Ci sentiamo fortunati a poter passare la quarantena in un posto meraviglioso come Cantrina e per questo, vogliamo condividere con voi alcune foto del paesaggio nell’attesa di potervi accogliere e abbracciare di nuovo.

Riné e il tappo a vite

pubblicato il 13 Gennaio 2020
Cantrina - Riné tappo a vite
Nel prossimo mese di marzo usciremo con la nuova annata di Riné 2018, seconda annata BIO certificata, per la prima volta chiusa con il tappo a vite: vogliamo a tal proposito spendere ulteriori due parole riguardo a questo tipo di chiusura… Da ormai parecchi anni abbiamo scelto di usare il tappo a vite per il Rosanoire e dallo scorso anno anche per il neonato Valtènesi Chiaretto – da San Valentino disponibili i 2019 – trovando positivi riscontri in termini di serbevolezza, integrità e freschezza dei prodotti, soprattutto sul medio-lungo periodo, e con soddisfazione dei clienti, spesso stanchi di dover stappare bottiglie alterate da tappi non sempre perfetti.